Lo so, è insopportabile

Ottobre 14, 2019

Lo so, è insopportabile.

Insostenibile.

Il dolore della perdita è qualcosa che lacera dentro, nel profondo.

Fa un male cane cazzo.

Lo so.

Ti sei giocato la vita.

Tutta insieme.

Non ti sei risparmiato, hai dato tutto, hai messo anima e cuore in qualcosa che ora non c'è più.

Cazzo, lo so, non c'è più.

Non ci vuoi credere, non è possibile, non può essere vero, avevi pensato a tutto, come è potuto succedere a te?

Il vuoto della perdita è massacrante, non c'è spiraglio, non c'è respiro, non c'è una sensazione una disponibile per rialzarsi.

C'è solo la voglia di perdersi nelle lacrime e di lasciarsi finire giù nell'oblio, perché tu le forze non le hai più, te le sei giocate tutte, la tua vita non ha alcun senso, perché l'unico senso della tua vita era la tua relazione con lei.

Hai sbagliato tutto.

E forse ti sta ancora di più sui coglioni il fatto di non esserti accorto di quanti errori hai fatto.

O di quanti errori non hai fatto.

Si, perché magari non ne hai fatti a sufficienza, avresti voluto farne di più, pur di giustificare un fottutissimo senso di colpa, per poter dire almeno "Eh cazzo, è giusto così, con quello che ho fatto non poteva che andare così".

E invece no, non riesci a darti pace, perché eri convinto che ci potesse essere una via di uscita, un ultimo modo per trovare una soluzione, il classico tentativo in extremis.

Invece è sfumato tutto ed ora non hai altro che la fronte da tenere fra le mani e lacrime che faticano ad uscire o non smettono di rompere i coglioni.

Tu che pensavi di essere così forte sei invece in preda ad una crisi d'identità, tutta la tua vita ora non ha più senso, così come l'avevi immaginata.

Già, non ha più senso.

Sei un relitto.

E per certi versi è giusto così.

Ti sei dimenticato della nave da un pezzo.

Ti sei perso di vista.

Hai perso di vista te stesso.

Quanto hai rinunciato a chi sei, pur di vivere questa relazione?

Dove sei finito, in questi anni?

In questi mesi?

In questi giorni?

Chi sei diventato?

Perché se una storia finisce è perché ti sei perso di vista.

Tu, hai perso di vista te stesso.

Ora puoi stare male come un cane e piangerti addosso per tutta la vita.

Oppure puoi muovere il culo, darti qualche ora, qualche giorno, al max una settimana di disperazione insultando te stesso e lamentandoti della vita, dopodiché puoi decidere di iniziare ad essere un uomo di cui andare fiero a lungo.

Perché se è finita è perché tu ti eri perso.

Perché tu non c'eri più.

Lei ti ha lasciato perché tu ti eri già lasciato da un pezzo.

Ci sentiamo fra una settimana.

Scrivimi.

Che hai deciso di muovere il culo.

Dopo averlo concordato con te stesso, guardandoti allo specchio.

Uomo.

About the author 

Stefano Scialpi

La sua carriera inizia con il progetto Task Force Balcani, per la Presidenza del Consiglio dei ministri ed in Fondazione Eni Enrico Mattei siede al tavolo con Domenico Siniscalco, futuro ministro dell’economia.

Correva l'anno 1999.

Da pioniere della comunicazione web, diventa in breve Project Manager e docente di neo laureati dell’Università Cattolica di Milano.

Nel 2002 si appassiona dello sviluppo delle potenzialità umane, da corsista ammira i suoi formatori e scopre una vocazione spontanea nei confronti della loro professione.

Nei 5 anni a Torino lavora su progetti ad alto impatto di UEFA, FIFA, NBC e rientrato a Milano collabora con Sky.

Nel 2007 la passione per l’insegnamento, le risposte negative della vita e la nascita della figlia lo spingono a riconsiderare le sue priorità e a sviluppare ciò che più lo appassiona: frequenta il triennio in pedagogia Steineriana e la scuola di Coaching, trovando la sua dimensione presso AsterysLab, di Giovanna D’Alessio e Pier Paolo Colasanti, pionieri del coaching in italia nel primo decennio del nuovo millennio.

Diventa Coach APCM nel 2011, sposando il modello ICF - International Coaching Federation.

Lavora per più di dieci anni come coach, attualmente prevalentemente nell’ambito Business, in progetti a largo respiro in multinazionali e Sport, con particolare dedizione ai calciatori professionisti.

Consegue la certificazione Mental Coaching che gli consegna il patentino CONI.

È autore di un romanzo dedicato alla crescita personale, Padre Figlio e Spirito Tanto e di un saggio che vuole portare luce su nuove chiavi di lettura relative all’inconscio, Il Manifesto dell’Inconscio.

Dal 2023 è Project Manager di FORMA-X, azienda con la quale sviluppa un modello di crescita personale e professionale innovativo nel quale l'individuo ed il team possono riorganizzare se stessi attraverso la ridefinizione dell'approccio mentale, emotivo, comportamentale e delle risorse interiori al singolo ed al gruppo

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