Febbraio 7, 2021

Uomo e donna, archetipi che hanno perso il loro più lontano significato, a causa di dominio, potere, paura.

Uomo, chi?

Colui che ha la visione, la perseveranza, la disciplina, il coraggio, la fermezza, la proattivita, l'azione, la scelta, la decisione, il rischio, la protezione nell'azione, il guerriero, la forza di far percepire forza a chiunque gli sia accanto e molto altro.

In origine.

Donna, chi?

Colei che ha l'ascolto, il calore, la fermezza, la visione nell'amore, la caparbietà, la forza nello stare, la forza nello stare degli altri, la forza nel far funzionare sempre e comunque a vantaggio di un bene superiore, il nutrimento, la sacerdotessa, l'amazzone, la guerriera, la madre, la delicatezza nell'amore e la delicatezza nella forza, la protezione nello stare, la saggezza, la fertilità, l'abbraccio, e molto altro.

In origine.

Poi arriva la civiltà e la costruzione di personaggi votati alla paura e voltati dalla paura.

Così, questi due umani, che uniti possono spostare le montagne, si separano e si sfidano, al punto di disconoscere se stessi a vantaggio di equivoci interiori che li depotenziano e li conducono al vizio, al conflitto, alla distruzione.

Disfunzioni che hanno portato forze maschili e femminili a confondersi, creando un caos generalizzato, nel quale la solitudine del perdente la fa da padrone, a discapito della solitudine del saggio, l'unica via per riuscire a vivere, crescendo, al cospetto di un altro essere umano.

È indispensabile promuovere una guarigione dalle distorsioni dagli archetipi, poiché la società ha confuso le giuste funzioni di ognuno.

È indispensabile consegnare gli inconsci ammalati ai loro proprietari, per sviluppare di nuovo il guerriero e l'amazzone, il cavaliere e la sacerdotessa.

È necessario iscriversi alla scuola dell'uomo e alla scuola della donna.

Oggi.

Per permettere ai bambini del futuro una età umana dell'oro.

Per assicurare alla nostra specie un futuro sano, credibile, nutriente.

Stefano Scialpi

About the author 

Stefano Scialpi

La sua carriera inizia con il progetto Task Force Balcani, per la Presidenza del Consiglio dei ministri ed in Fondazione Eni Enrico Mattei siede al tavolo con Domenico Siniscalco, futuro ministro dell’economia.

Correva l'anno 1999.

Da pioniere della comunicazione web, diventa in breve Project Manager e docente di neo laureati dell’Università Cattolica di Milano.

Nel 2002 si appassiona dello sviluppo delle potenzialità umane, da corsista ammira i suoi formatori e scopre una vocazione spontanea nei confronti della loro professione.

Nei 5 anni a Torino lavora su progetti ad alto impatto di UEFA, FIFA, NBC e rientrato a Milano collabora con Sky.

Nel 2007 la passione per l’insegnamento, le risposte negative della vita e la nascita della figlia lo spingono a riconsiderare le sue priorità e a sviluppare ciò che più lo appassiona: frequenta il triennio in pedagogia Steineriana e la scuola di Coaching, trovando la sua dimensione presso AsterysLab, di Giovanna D’Alessio e Pier Paolo Colasanti, pionieri del coaching in italia nel primo decennio del nuovo millennio.

Diventa Coach APCM nel 2011, sposando il modello ICF - International Coaching Federation.

Lavora per più di dieci anni come coach, attualmente prevalentemente nell’ambito Business, in progetti a largo respiro in multinazionali e Sport, con particolare dedizione ai calciatori professionisti.

Consegue la certificazione Mental Coaching che gli consegna il patentino CONI.

È autore di un romanzo dedicato alla crescita personale, Padre Figlio e Spirito Tanto e di un saggio che vuole portare luce su nuove chiavi di lettura relative all’inconscio, Il Manifesto dell’Inconscio.

Dal 2023 è Project Manager di FORMA-X, azienda con la quale sviluppa un modello di crescita personale e professionale innovativo nel quale l'individuo ed il team possono riorganizzare se stessi attraverso la ridefinizione dell'approccio mentale, emotivo, comportamentale e delle risorse interiori al singolo ed al gruppo

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