Figlia insoddisfatta

Febbraio 20, 2021

IL MODO IN CUI UN BAMBINO SVELA L'INCONSCIO DELL'ADULTO



ATTENTA, TI STA MOSTRANDO CHI SEI!

Ricevo questa domanda da un genitore:
Possiamo fare qualcosa insieme alla bambina (5 anni) per cambiare una sua attitudine?

No, non servirebbe, inizia a sviluppare particelle di mente dai 7 anni, per averla a disposizione per come intendiamo noi solo dopo i 14, per cui ti direbbe di sì ma non potrebbe mettere in pratica, perché non ha lo strumento per farlo.

Però se sciogliete in voi la dinamica, lei smetterà.

Tutte le soluzioni, sempre, sono dentro i genitori: cambiando l'inconscio dei genitori, cambiano i comportamenti dei bambini.

Se sei disposta a vedere di cosa parlo, proseguiamo.

Ok.

Descrivimi cosa succede.

[ Da qui in poi condivido con te il mio metodo di lavoro, che procede per step semplici e sempre più mirati, per giungere alla risposta più ovvia, per la quale serve un ragionamento che conduca la persona dal conscio all'incontro dell'inconscio.
Una volta trovata la giusta chiave di lettura, si potrà procedere in direzione della concreta soluzione, che cambierà, in meglio, le cose per sempre. ]

1. (descrizione di ciò che la bambina manifesta)
La bambina non gode mai di quello che sta facendo, appena inizia a farlo diventa insofferente e vuole fare subito altro

2. Anche le maestre lo sottolineano

3. Quindi la bambina mostra disinteresse per ciò che fa nel presente, dimostra che non le piace e che vorrebbe fare altro?

4. Si

5. Quindi la bambina è come se dicesse: "Ciò che faccio non mi piace più, cosa posso fare d'altro che mi può piacere?"

6. Si

7. Quindi la bambina a voi genitori mostra insofferenza, come se il presente non le piacesse mai?

8. Si

9. Anche le maestre lo sottolineano?

10. Si

11. Quindi quando osservate questa situazione è come se vi arrivasse da lei un "Questa cosa non la voglio più, ma comunque qualsiasi cosa faccia sono insoddisfatta"?

12. Si

13. Quindi mi state dicendo che avete la sensazione di come se lei volesse fuggire costantemente dal suo presente, dato che non lo gusta mai?

13. Si

14. Quindi è come se dicesse "Voglio andarmene da qui"?

15. Si

Conclusioni

Sia voi che le maestre ripetete inconsciamente, per gran parte della vostra giornata, "Voglio andarmene da qui".

Per "Qui" Non significa letteralmente il posto in cui vi trovate, può anche riferirsi ad uno stato interiore di malessere.

Esempio: "Non sopporto più questa insicurezza, voglio andarmene da qui"

Ovviamente può anche riguardare un posto in cui ti trovi.

Esempio: "Non sopporto più questo lavoro, voglio andarmene da qui".

Più questa immagine è presente negli adulti di riferimento e più la bambina la manifesterà.

Non sta mostrando qualcosa di suo, ma qualcosa di riflesso, che prende da voi.

Quando la bambina si relaziona con me, ad esempio, fa tutto quello che c'è da fare con presenza, costanza, gioia, felicità.

Non manifesta questa dinamica, probabilmente perché io curo il qui ed ora con attenzione, mi trovo sempre dove voglio essere, la bambina quindi manifesta la stessa condizione interiore.

COSA FARE?
Iniziate a stilare, con totale onestà, tutti i momenti in cui ripetete a voi stessi questa frase.
Siate onesti, andate in profondità, abbiate il coraggio di esplorare anche il vostro rapporto di coppia, le viscere del vostro vissuto, sia come marito e moglie che come individui.
Dopodiché associate le ore, di veglia, nelle quali vivete di queste sensazioni.

Ad esempio, voglio andarmene dal posto di lavoro in cui sono, ma ogni giorno ci passo 10 ore, scrivi 10 ore al giorno.

Questo è solo l'inizio: fai un resoconto di ciò che la bambina impara da voi.

Dopodiché inizia il vero lavoro.
Con voi genitori, ovviamente.

La bambina, in automatico, vi mostrerà la vostra eventuale trasformazione.

Stefano Scialpi
Master Genitori Eccellenti

About the author 

Stefano Scialpi

La sua carriera inizia con il progetto Task Force Balcani, per la Presidenza del Consiglio dei ministri ed in Fondazione Eni Enrico Mattei siede al tavolo con Domenico Siniscalco, futuro ministro dell’economia.

Correva l'anno 1999.

Da pioniere della comunicazione web, diventa in breve Project Manager e docente di neo laureati dell’Università Cattolica di Milano.

Nel 2002 si appassiona dello sviluppo delle potenzialità umane, da corsista ammira i suoi formatori e scopre una vocazione spontanea nei confronti della loro professione.

Nei 5 anni a Torino lavora su progetti ad alto impatto di UEFA, FIFA, NBC e rientrato a Milano collabora con Sky.

Nel 2007 la passione per l’insegnamento, le risposte negative della vita e la nascita della figlia lo spingono a riconsiderare le sue priorità e a sviluppare ciò che più lo appassiona: frequenta il triennio in pedagogia Steineriana e la scuola di Coaching, trovando la sua dimensione presso AsterysLab, di Giovanna D’Alessio e Pier Paolo Colasanti, pionieri del coaching in italia nel primo decennio del nuovo millennio.

Diventa Coach APCM nel 2011, sposando il modello ICF - International Coaching Federation.

Lavora per più di dieci anni come coach, attualmente prevalentemente nell’ambito Business, in progetti a largo respiro in multinazionali e Sport, con particolare dedizione ai calciatori professionisti.

Consegue la certificazione Mental Coaching che gli consegna il patentino CONI.

È autore di un romanzo dedicato alla crescita personale, Padre Figlio e Spirito Tanto e di un saggio che vuole portare luce su nuove chiavi di lettura relative all’inconscio, Il Manifesto dell’Inconscio.

Dal 2023 è Project Manager di FORMA-X, azienda con la quale sviluppa un modello di crescita personale e professionale innovativo nel quale l'individuo ed il team possono riorganizzare se stessi attraverso la ridefinizione dell'approccio mentale, emotivo, comportamentale e delle risorse interiori al singolo ed al gruppo

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