Maggio 10, 2021

Anche il più alto dei dirigenti può covare la più profonda difficoltà nel considerare se stesso un leader, un capo, un condottiero.

Come mai?
Probabilmente ha dimenticato di essere discepolo.

È fondamentale per chi ricopre i ruoli di vertice conservare il ruolo del discepolo, cioè di colui che apprende da un mentore.

Mentore che ovviamente può variare negli anni, in base alle nuove esperienze acquisite.

Il ruolo del discepolo invita l’inconscio a tenere alta la guardia su umiltà, focus ed apertura, sia interiore che mentale.

Inoltre consegna all’individuo la capacità di affidarsi e di riconoscere in qualcun altro la leadership, consegnandogli le chiavi di ciò che gli porterà come insegnamento.

Il che scrive in lui codici inconsci necessari ai suoi futuri collaboratori.

Se questo non avviene, nessun collaboratore potrà affidarsi totalmente a lui, poiché nel suo superiore mancano i codici inconsci necessari affinché questo avvenga.

Potrà lo stesso ottenere grandi risultati, ma non riconoscerà a sé stesso la leadership, il ruolo ed il piacere di godere delle conquiste.

Si sentirà solo.

Stefano Scialpi

#leadership
#leader
#capo
#dirigente
#perfezionamento

About the author 

Stefano Scialpi

La sua carriera inizia con il progetto Task Force Balcani, per la Presidenza del Consiglio dei ministri ed in Fondazione Eni Enrico Mattei siede al tavolo con Domenico Siniscalco, futuro ministro dell’economia.

Correva l'anno 1999.

Da pioniere della comunicazione web, diventa in breve Project Manager e docente di neo laureati dell’Università Cattolica di Milano.

Nel 2002 si appassiona dello sviluppo delle potenzialità umane, da corsista ammira i suoi formatori e scopre una vocazione spontanea nei confronti della loro professione.

Nei 5 anni a Torino lavora su progetti ad alto impatto di UEFA, FIFA, NBC e rientrato a Milano collabora con Sky.

Nel 2007 la passione per l’insegnamento, le risposte negative della vita e la nascita della figlia lo spingono a riconsiderare le sue priorità e a sviluppare ciò che più lo appassiona: frequenta il triennio in pedagogia Steineriana e la scuola di Coaching, trovando la sua dimensione presso AsterysLab, di Giovanna D’Alessio e Pier Paolo Colasanti, pionieri del coaching in italia nel primo decennio del nuovo millennio.

Diventa Coach APCM nel 2011, sposando il modello ICF - International Coaching Federation.

Lavora per più di dieci anni come coach, attualmente prevalentemente nell’ambito Business, in progetti a largo respiro in multinazionali e Sport, con particolare dedizione ai calciatori professionisti.

Consegue la certificazione Mental Coaching che gli consegna il patentino CONI.

È autore di un romanzo dedicato alla crescita personale, Padre Figlio e Spirito Tanto e di un saggio che vuole portare luce su nuove chiavi di lettura relative all’inconscio, Il Manifesto dell’Inconscio.

Dal 2023 è Project Manager di FORMA-X, azienda con la quale sviluppa un modello di crescita personale e professionale innovativo nel quale l'individuo ed il team possono riorganizzare se stessi attraverso la ridefinizione dell'approccio mentale, emotivo, comportamentale e delle risorse interiori al singolo ed al gruppo

Iscriviti alla Newsletter!

Per favore conferma
>