Aprile 30, 2023

La rabbia può presentarsi sotto mentite spoglie soprattutto in un contesto lavorativo, nel quale generalmente è preferibile un atteggiamento assertivo, diplomatico, comprensivo.

Molto spesso la ricerca di tali attitudini implica un’inconsapevole spinta verso il basso delle emozioni spiacevoli, rendendole così un bagaglio da gestire durante l’orario di lavoro e che troppo spesso viene aperto in maniera incontrollata dentro le mura domestiche.

La rabbia repressa può quindi avere un impatto significativo sull’ansia e sulle performance nel contesto lavorativo.

Spesso, quando una persona si sente arrabbiata per qualcosa, può reprimere questa emozione e trattenere la rabbia dentro di sé.

Tuttavia, questo può portare a una serie di conseguenze negative.

In primo luogo, la rabbia repressa può causare ansia.

Quando una persona trattiene la rabbia dentro di sé, si accumula una tensione emotiva che può innescare un senso di ansia.

Questo può manifestarsi in sintomi fisici come palpitazioni cardiache, sudorazione e tremori, e può anche portare a un senso generale di nervosismo e incertezza.

In secondo luogo, la rabbia repressa può anche compromettere le performance lavorative.

La rabbia può influenzare la capacità di una persona di concentrarsi sul lavoro, portando a una diminuzione della produttività e della qualità del lavoro.

Inoltre, la rabbia repressa può anche causare un livello di stress generale che può portare a un aumento del tasso di errore e della distrazione sul lavoro.

E’ importante notare che la rabbia non è sempre negativa.

In molti casi, la rabbia può essere un’emozione salutare e positiva quando viene gestita in modo sano e produttivo.

Tuttavia, quando la rabbia è repressa e trattenuta dentro di sé senza essere affrontata in modo appropriato, può diventare una forza distruttiva che può compromettere la salute mentale e le performance lavorative.

Per aiutare a gestire la rabbia e prevenire i suoi effetti negativi sulle performance lavorative, le persone possono adottare una serie di tecniche di gestione delle emozioni.

Ciò può includere la pratica di esercizi di respirazione e di meditazione per calmare la mente e ridurre lo stress, la partecipazione a sessioni di terapia o l’adozione di una visione più positiva sull’affrontare il lavoro e gli obiettivi.

La soluzione che ritengo più efficace prevede l’utilizzo di queste tecniche per conoscere e liberare la rabbia, non per gestirla.

I benefici sono innumerevoli, primo fra tutti il non ripresentarsi più della medesima emozione, poiché il sistema è stato liberato.

Questo mi ha spinto a focalizzare l’attenzione e gran parte della mia attività su questo argomento, organizzando un vero e proprio percorso di trasformazione emotiva volto a rendere i partecipanti padroni delle emozioni più forti.

In sintesi, la rabbia repressa è un problema serio che può influenzare negativamente le performance lavorative e la salute mentale.

Tuttavia, prendere misure per gestire questa emozione e altre emozioni difficili può aiutare a prevenire l’ansia e migliorare la produttività e la qualità del lavoro.

Sono andato in cerca di studi scientifici che descrivano la correlazione tra la rabbia repressa e i problemi sul lavoro, li elenco di seguito:

About the author 

Stefano Scialpi

La sua carriera inizia con il progetto Task Force Balcani, per la Presidenza del Consiglio dei ministri ed in Fondazione Eni Enrico Mattei siede al tavolo con Domenico Siniscalco, futuro ministro dell’economia.

Correva l'anno 1999.

Da pioniere della comunicazione web, diventa in breve Project Manager e docente di neo laureati dell’Università Cattolica di Milano.

Nel 2002 si appassiona dello sviluppo delle potenzialità umane, da corsista ammira i suoi formatori e scopre una vocazione spontanea nei confronti della loro professione.

Nei 5 anni a Torino lavora su progetti ad alto impatto di UEFA, FIFA, NBC e rientrato a Milano collabora con Sky.

Nel 2007 la passione per l’insegnamento, le risposte negative della vita e la nascita della figlia lo spingono a riconsiderare le sue priorità e a sviluppare ciò che più lo appassiona: frequenta il triennio in pedagogia Steineriana e la scuola di Coaching, trovando la sua dimensione presso AsterysLab, di Giovanna D’Alessio e Pier Paolo Colasanti, pionieri del coaching in italia nel primo decennio del nuovo millennio.

Diventa Coach APCM nel 2011, sposando il modello ICF - International Coaching Federation.

Lavora per più di dieci anni come coach, attualmente prevalentemente nell’ambito Business, in progetti a largo respiro in multinazionali e Sport, con particolare dedizione ai calciatori professionisti.

Consegue la certificazione Mental Coaching che gli consegna il patentino CONI.

È autore di un romanzo dedicato alla crescita personale, Padre Figlio e Spirito Tanto e di un saggio che vuole portare luce su nuove chiavi di lettura relative all’inconscio, Il Manifesto dell’Inconscio.

Dal 2023 è Project Manager di FORMA-X, azienda con la quale sviluppa un modello di crescita personale e professionale innovativo nel quale l'individuo ed il team possono riorganizzare se stessi attraverso la ridefinizione dell'approccio mentale, emotivo, comportamentale e delle risorse interiori al singolo ed al gruppo

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