Ottobre 21, 2019

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  • Non ti svegli riposato?
  • Non fai colazione o la fai di corsa?
  • Fai un lavoro ripetitivo?
  • Quando stai male prendi subito farmaci?
  • Passi poco tempo in pace da solo con te stesso?
  • Non smetti mai di pensare?
  • Hai la sensazione di non avere mai tempo libero a sufficienza?
  • Sei stufo delle persone che frequenti di più?
  • Vorresti avere una nuova vita ma al solo pensiero di dover fare qualcosa ti passa la voglia di iniziare?
  • Ti senti in colpa?
  • Parli sempre del tuo problema?


Se le tue risposte a queste domande sono molti SI, devi necessariamente rivedere il tuo stile di vita, se vuoi introdurre novità determinanti che ti permettano di superare la separazione al meglio.

I punti che ho elencato rappresentano la situazione tipica di chi ha rinunciato alla propria vita lasciandola in balia degli eventi.

Succede tutto gradualmente, un po' come la classica goccia che giorno dopo giorno erode le rocce più dure, hai permesso a situazioni che non nutrivano il tuo benessere interiore di avere la meglio su di te, convincendoti che erano l'unica cosa giusta da fare....

La tua mente ti conduce nella direzione che gli mostri con più frequenza, gli 11 punti descrivono una qualità della vita ben definita, che non lascia scampo ad equivoci, nella quale il tuo spazio è ridotto al minimo indispensabile per sopravvivere, non quindi per vivere una vita soddisfacente.

Prova a riflettere, queste attitudini quale vita creano?

Che tu sia da solo o in coppia, in quale direzione conducono?

Andiamo ora ad esplorare gli undici punti

1 - Non ti svegli riposato?

Il sonno è indispensabile, ci serve per rielaborare ciò che la nostra psiche fatica a metabolizzare durante il giorno.

Se il nostro quotidiano è troppo distante da quello che vorremmo, rischiamo di pagarlo nel sonno, perché non sono sufficienti le ore notturne per ripristinare l'equilibrio necessario.

Non svegliarti riposato è un sintomo che ti avvisa che qualcosa nel tuo quotidiano va modificato.

2 - Non fai colazione o la fai di corsa?

Ritengo la colazione il primo incontro con se stessi, la mattina.
Fare colazione significa, nel mio modo di vivere la vita, dedicarmi almeno 15 minuti seduto ad assaporare ciò che ho preparato.
Che ho preparato quindi, non che ho aperto ed ingurgitato senza occuparmi di produrre il minimo sforzo.

Prepararsi la colazione equivale a comunicare a te stesso che il primo di cui ti occupi e cui dedichi impegno, sei tu.

Questo gesto è necessario se vuoi che gli altri facciano spontaneamente attenzione a te allo stesso modo.

Se tu demandi al bar la tua colazione, non ti stupire se lei quando hai bisogno di essere nutrito di affetto vuole essere portata al cinema, al ristorante, in barca a vela.

Ti offre lo stesso trattamento che offri a te stesso.

Se fai colazione di corsa... beh, ti accontenti delle sveltine, mai una che si fermi ad amarti come vuoi tu, vero?

3 - Fai un lavoro ripetitivo?

La nostra mente produce ciò che ci serve per passare all'azione.

Si nutre delle immagini che ci vengono proposte ogni giorno.

Quali immagini proponi alla tua mente ogni giorno?

Quali pensieri le fai fare?

Quale ambiente frequenta ogni giorno?

Se il tuo lavoro è ripetitivo, la tua mente ripete gli stessi passaggi, quindi andrà in automatico.

Una mente che va in automatico è una mente che riproduce il passato.

Più il tuo lavoro è ripetitivo, più la tua mente ti terrà aggrappato al passato, perchè non è abituata a sganciarsi verso delle novità, ne ha paura, meglio andare sul sicuro, meglio ripetere ciò che ha fatto ieri.

Così il tuo futuro si nutre di passato.

4 - Quando stai male prendi subito farmaci?

La salute ci indica a che punto siamo, nella nostra vita.

Si dice che il 95% dei malanni siano di carattere psicosomatico.

C'è chi dice di no, la mia impressione è che tutti gli infortuni o malattie che ho avuto riconducevano perfettamente al periodo storico che stavo attraversando.

Ricevo una notizia che non riesco a credere? 
Il giorno dopo sfogo sul cuoio capelluto.

Dopo anni di speranza mi giunge notizia che devo assolutamente lasciar morire la speranza, lasciandola andare?
Subito dopo infezione al colon.

Entrambi guariti dopo aver sciolto la tematica psicologica connessa al ricordo.

Caso?

Nel mio caso, mai.

Ognuno verifichi da sè e produca una sua statistica personale, la mia esperienza passata mi mostra una certezza: ogni sintomo del mio corpo era un messaggio preciso.

Di conseguenza mi dava l'opportunità di scoprire il grado di sofferenza, stress, depressione che stavo affrontando in quel periodo storico e per di più mi diceva quale zona del corpo lo stava soffrendo particolarmente.

Se volessi approfondire il tema, ti suggerisco il libro di Claudia Reinville, "Metamedicina 2.0 - Ogni Sintomo è un Messaggio".

Dico questo perchè se ogni volta che hai un sintomo ti rifugi immediatamente nel farmaco, senza osservare se il corpo vuole comunicarti qualcosa, perdi l'occasione di sviluppare consapevolezza e di scoprire se quel sintomo ha una causa che vuole essere sciolta altrove, non nel corpo fisico.

Ovviamente questo non è un suggerimento ad evitare il farmaco, ma ad imparare a prenderlo dopo aver esplorato eventuali messaggi del corpo

5 - Passi poco tempo in pace da solo con te stesso?

Tendenzialmente, nelle situazioni di malessere, l'ultima persona che vorremmo incontrare è noi stessi.
Se ci pensi è assurdo, siamo quella persona che non ci lascia mai e nella quale dovremmo trovare conforto.
Invece no, stare da solo ti fa male, chissà cosa può succedere lì, sul divano, con la testa fra le mani mentre magari ti disperi.
Succede che non hai confidenza di te.
Allora esci, ti distrai, fai tardi, magari alzi il gomito o fai cose che ti impediscano di pensare e che facciano correre via il tempo veloce fino a quando non sei esausto, ti addormenti e ritorni a dover correre per gli impegni del giorno successivo.
Ti serve incontrare quello che provi nei momenti di difficoltà, per scoprire le tue emozioni, conoscerle a fondo per non averne più paura e diventare una persona che basa la sua vita sulla forza e non sulla fuga.

Passare poco tempo con te stesso equivale a fuggire.

Puoi essere coraggioso, libero dalle paure, fiero di riuscire a superare le difficoltà facendo tesoro di ciò che ti è capitato.

Si può fare, facciamolo.

6 - Non smetti mai di pensare?

La tua mente è un continuo ripetere gli stessi pensieri negativi, pesanti, deprimenti?
Cerchi di pensare ad altro ma un vortice sembra portarti di nuovo nei pensieri del passato e nel tormento?

Ogni pensiero provoca in te una reazione, che coincide con un'emozione e, prima o poi, un'azione.
Se non studi la tua mente e le origini dalle quali prende forma un determinato pensiero, finirai per fare azioni delle quali pentirti o non proprio in linea con ciò che vorresti, che vanno dal cibo che mangi alle parole che pronunci ai comportamenti che hai con le persone.

Il tuo pensiero può essere la tua forza o il tuo sgambetto in partenza.

Devi imparare a fare pensieri di qualità

7 - Hai la sensazione di non avere mai tempo libero a sufficienza?

Chi gestisce il tuo tempo, il tuo spazio, le tue scelte?

Se ti trovi incastrato nel vortice di chi ha l'agenda sempre piena oppure anche se non ce l'ha piena non riesce a capire dove vada a finire il tempo, significa che hai perso il contatto con il tuo potere personale, delegandolo inconsapevolmente all'esterno.

Nulla di strano, è lo sport nazionale.

Questo però crea sofferenza e senso di inadeguatezza, nutrendo rapporti diffidenti che crollano alla prima folata di vento.

Il tuo tempo è la priorità, solo per il fatto che tu dica "non ho tempo" stai dichiarandoti sconfitto.

Pensaci, vivi tu nella tua vita, non puoi dire "non ho tempo"!
Chi è morto può dire che non ha tempo, ma il suo status quo gli impedisce anche di dirlo.
Quindi è oggettivamente impossibile che tu non abbia tempo, stai semplicemente vivendo qualcosa di incoerente con i fatti concreti, hai tutto il tempo che decidi di dedicare a te stesso, solo che non lo vedi.

Il tuo pensiero di non avere tempo crea l'emozione di ansia perchè devi correre, il tuo corpo corre e fa le cose distrattamente, quindi male, di conseguenza dovrai ritornarci su per farle meglio, quindi avrai gettato alle ortiche del tempo che in realtà è lì a disposizione di chi si ferma a prenderselo.

Il tempo è lì, non a sufficienza, ma in abbondanza!
Puoi prendertelo, devi solo imparare come.

8 - Sei stufo delle persone che conosci?

Ad un certo punto, gli amici delle superiori, forse non li hai più visti.
Quelli delle medie forse ancora di più.
Come chi hai incontrato crescendo.
Forse.
Ad un certo punto però, chissà come, le persone sembrano diminuire e ci si trova con intorno sempre gli stessi.
Dato che siamo spinti naturalmente all'evoluzione, quei 10 che incontri, anche se simpaticissimi e cui vuoi un bene infinito, diventano poco stimolanti, soprattutto se non tendono a crescere e non hanno nel loro intimo una costante ricerca allo studio ed alla formazione (unica via di salvezza della serenità, a mio avviso).

Per cui se intimamente vuoi creare una vita nuova, nella quale tu sei diverso, le persone che hai intorno non ti stimolano verso questa nuova versione di te, ma proteggono la vecchia.

Non lo fanno per cattiveria, li hai abituati così, si adeguano alla persona che hai portato loro.
Per cui, naturalmente, inevitabilmente, le persone che conosci finiscono per rappresentare quasi un peso.
Non lo sono in realtà, il peso è la tua poca forza nell'andare oltre e conoscere nuove realtà che ti aspettano.

Devi aprire la porta ed uscire.
Può darsi che loro non vengano.
Andrà bene così.

9 - Vorresti avere una nuova vita ma al solo pensiero di dover fare qualcosa ti passa la voglia di iniziare?

Capisco.
Ti sei mai concesso di non fare nulla a lungo?

Di fronte a te hai 2 bisogni principali:

  1. Cambiare tutto ​
  2. Non fare niente per 10 anni

Sembrano in antitesi, ma in realtà più che altro sono in sequenza.
Tu puoi cambiare tutto ma devi anche accettare di sentirti un rottame.
E' indispensabile accogliere la tua stanchezza prima di fare uno sforzo di volontà.
Il primo sforzo di volontà deve essere dedicato ad accettare di non fare nulla a lungo.

Prenditi una settimana di ferie e fai la cozza.
Senza telefono però.
Spegni il cellulare e non fare nulla, assolutamente nulla.
Al massimo guarda qualche serie tv che ti stimoli la mente, tipo Fringe o leggi libri di biografie entusiasmanti.

Ascolta il tuo corpo che si rigenera, chiaramente potresti incontrare te stesso, a quel punto fallo entrare e facci due o tre ore di chiacchierata.

Ad un certo punto, vedrai, se ti dedicherai il giusto riposo, sentirai sorgere da dentro la spinta del fare, la voglia di novità.
Un po' come quando da bambino dopo 3 mesi di vacanza che tanto desideravi, ad un certo punto iniziavi a sentire la voglia di ritornare a scuola, la voglia di rimetterti a lavoro di nuovo.

Rispetta il tuo riposo, è sacro.

10 - Ti senti in colpa?

Tipico. Qualcosa per sentirti in colpa di sicuro lo trovi anche tu, in te. 
Ce ne sono diverse, di opzioni.
Puoi sentirti in colpa per..

  • aver deluso qualcuno (te stesso, i genitori, i figli)
  • non essere stato all'altezza
  • aver rovinato tutto
  • non essere stato in grado di impedire che andasse così
  • per ritrovarti punto e a capo quando avevi promesso a te stesso che non sarebbe risuccesso
  • per non aver fatto/detto quella determinata cosa
  • per non saper da che parte ripartire

Insomma, puoi aggiungere anche tu, ognuno di noi è esperto in materia.
Il fatto è che non serve assolutamente a nulla.

Il senso di colpa è un'invenzione diabolica atta a depotenziarci.
Non offre alcuno spunto di riflessione utile, nessuna opportunità, niente, non permette di fare ragionamenti obiettivi, crea confusione, toglie le forze, debilita, fa male a sè e agli altri.

Il senso di colpa è inutile, crea vittimismo, infantilismo, distanza, separazione, in primis con sè stessi.

Questo basti per interrompere immediatamente ogni pensiero dedicato o causato dal senso di colpa.

Immediatamente!

Stop!

Cambiare subito pensiero, declinandolo al pensiero positivo.

"Mi sento in colpa per aver deluso i miei genitori"

diventa 

"Ho imparato che sono fallibile e che la mia vita è una scoperta continua, nella quale posso ogni giorno imparare qualcosa di nuovo, anche a dire che mi sono sbagliato e va bene così"

Serve trasformare il tuo modo di comunicare, al fine di ottenere risposte utili al nostro benessere interiore dalle persone che abbiamo intorno.

11 - Parli sempre del tuo problema?

Quanto tempo dedichi al raccontare cosa ti è successo e quante difficoltà stai affrontando?
Te lo dico subito: serve solo a farti raccogliere pena dal prossimo.
Niente comprensione, niente supporto, niente di niente: solo pena.

Per di più il parlare della situazione costringe pensieri ed emozioni a nutrirsi del passato, bloccando il corpo ad una situazione di sofferenza.

Istighi quindi il tuo sistema in toto a ricreare sensazioni del passato, dalle quali volevi liberarti.

Ok, se vuoi liberarti di quelle sensazioni allora devi semplicemente parlare di altro.

E se non ti viene altro, stai zitto.
Significa che il silenzio, oggi, è la tua espressione più utile.

Arriverà un giorno, dopo aver studiato, approfondito o incontrato nuove persone, che avrai di nuovo argomenti utili e nutrienti da affrontare.

Quel giorno però, probabilmente, sarai così nutrito che non avrai più bisogno di parlare delle tue cose.

Sarai guarito.

Se vuoi che questo accada, fai il primo passo: smetti di parlare della situazione.

Dopo aver approfondito quello che ti accade negli 11 sintomi, voglio lasciarti con le 11 soluzioni, che possano diventare per te una nuova mappa, con le destinazioni utili al tuo vivere al meglio dopo la separazione

  1. Osserva il tuo quotidiano e dedicati diversi momenti piacevoli
  2. Preparati e gusta ogni giorno una sana e ricca colazione
  3. Rendi il tuo lavoro piacevole ed utile alla tua crescita 
  4. Quando stai male chiedi al corpo se vuole dirti qualcosa, esplora il recente passato in cerca di stress specifici che lui può non aver metabolizzato.
  5. Dedicati almeno un'ora a settimana, una serata o una giornata intera solo con te stesso
  6. Scopri la meditazione. Medita, come riesci, Medita, ogni giorno. Se è difficile significa che è giusto!
  7. Pianifica la tua settimana, segnando in agenda per primi i tuoi impegni personali.
  8. Frequenta nuovi contesti, incontra nuove persone, partecipa ad attività che non faresti
  9. Dopo esserti donato molto, concediti lunghi periodi di riposo prima di ripartire con nuovi progetti
  10. Decapita i pensieri soffocanti, scegli ed accogli solo pensieri utili al tuo vivere al meglio
  11. Non dire mai più "il problema è che .." ma "La soluzione /L'opportunità è..."
  12. Smetti di lamentarti, produci solo bellezza


Già sono 12.

Ma il 12 mi piaceva, come potevo non dirtelo?


About the author 

Stefano Scialpi

La sua carriera inizia con il progetto Task Force Balcani, per la Presidenza del Consiglio dei ministri ed in Fondazione Eni Enrico Mattei siede al tavolo con Domenico Siniscalco, futuro ministro dell’economia.

Correva l'anno 1999.

Da pioniere della comunicazione web, diventa in breve Project Manager e docente di neo laureati dell’Università Cattolica di Milano.

Nel 2002 si appassiona dello sviluppo delle potenzialità umane, da corsista ammira i suoi formatori e scopre una vocazione spontanea nei confronti della loro professione.

Nei 5 anni a Torino lavora su progetti ad alto impatto di UEFA, FIFA, NBC e rientrato a Milano collabora con Sky.

Nel 2007 la passione per l’insegnamento, le risposte negative della vita e la nascita della figlia lo spingono a riconsiderare le sue priorità e a sviluppare ciò che più lo appassiona: frequenta il triennio in pedagogia Steineriana e la scuola di Coaching, trovando la sua dimensione presso AsterysLab, di Giovanna D’Alessio e Pier Paolo Colasanti, pionieri del coaching in italia nel primo decennio del nuovo millennio.

Diventa Coach APCM nel 2011, sposando il modello ICF - International Coaching Federation.

Lavora per più di dieci anni come coach, attualmente prevalentemente nell’ambito Business, in progetti a largo respiro in multinazionali e Sport, con particolare dedizione ai calciatori professionisti.

Consegue la certificazione Mental Coaching che gli consegna il patentino CONI.

È autore di un romanzo dedicato alla crescita personale, Padre Figlio e Spirito Tanto e di un saggio che vuole portare luce su nuove chiavi di lettura relative all’inconscio, Il Manifesto dell’Inconscio.

Dal 2023 è Project Manager di FORMA-X, azienda con la quale sviluppa un modello di crescita personale e professionale innovativo nel quale l'individuo ed il team possono riorganizzare se stessi attraverso la ridefinizione dell'approccio mentale, emotivo, comportamentale e delle risorse interiori al singolo ed al gruppo

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