Che scuola Scelgo?

Gennaio 18, 2020

Per un giovane, scegliere la scuola più adatta è fondamentale.

Non tanto per gli studi che andrà a fare, ahimè con il sistema scolastico attuale dimenticherà pressoché tutto quello che apprende alle medie o alle superiori, ma piuttosto per le qualità che in lui possono venire nutrite o meno.

Saranno le qualità interiori che, se stimolate, lo aiuteranno a credere nella vita, in se stesso, nei suoi progetti, nelle sue scelte.

Le scelte.

Quante cose vi ricordate di quando avevate 12 anni?
Non sono più di 10.

Ci ricordiamo il periodo ma non con precisione il quando di molti avvenimenti perché ancora non siamo completamente strutturati per farlo.

Siamo ancora bambini!

Osservate i dodicenni di oggi, potete scoprire in loro la nostra fragilità di allora.

Eppure, così presto, ci viene chiesto di decidere per il nostro futuro.

Ritengo che sia un peso troppo grande, per un bambino.

Non importa che sia normale e che per tutti sia diventato giusto così, per me non lo è.

Non siamo strutturati per decidere, eppure ci viene chiesto di farlo, per definire cosa fare nei 5 anni più importanti del nostro futuro personal-professionale.

Da quella scelta poi dipenderà l'università e quindi probabilmente il lavoro che faremo.

Non è assurdo?

Ci viene chiesto, da bambini, di prevedere i successivi 20 anni di vita.

E poi se per sfortuna perdiamo un anno, è anche colpa nostra!

Quante colpe si attribuiscono ad un ragazzo per non essere riuscito a passare la prima superiore o a prendere un buon voto?

La mente completa una parte della sua formazione a 14 anni, il giovane non ha lo strumento abile alla scelta, non gli funziona ancora del tutto, quindi come lo si può colpevolizzare?

Chiaramente il genitore, in buona fede, senza conoscere queste nozioni, cerca di spronare il figlio.

Alimentato da un sistema che funziona così e che non possiamo cambiare, in tempi brevi.

Perchè dico questo?

Ultimamente mi contattano i genitori, chiedendomi consiglio.

Ne sono onorato e sono felice di offrire il mio contributo.

I genitori sono i primi a "pagare":  spesso non conoscono (giustamente) le soluzioni migliori, ma hanno la responsabilità di (dover) sapere come orientare il figlio.

Purtroppo capita sempre più spesso che anche loro si trovino in una fase di cambiamento interiore, quindi non hanno le risorse per essere un contributo utile.

Saper Scegliere

Offro loro così l'opportunità di allenare il figlio allo Scegliere.

Ciò che serve ai ragazzi è un metodo intimo e personale che in base alle proprie capacità li accompagni nella scelta senza indugi.

È necessario un lavoro alla struttura emotiva, che permetta al giovane di credere in se stesso grazie ai suoi risultati personali.

Li supporto nella scelta, facendo in modo che siano loro a sgombrare il campo dai dubbi, mettendo nero su bianco l'unica vera opportunità che dentro hanno, sentono e vogliono.

È un po' quello che faccio con gli adulti, ma con i ragazzi ha una valenza maggiore, perché li orienta, sin dai 12 anni, verso un futuro che ha basi solide e più sicure, non quindi basate sulla paura di sbagliare, di deludere il genitore, di non essere all'altezza.

Il figlio è il risultato delle paure del genitore.

Non è giusto che lui paghi per scelte che non è ancora in grado di fare.

Sono felice di poter contribuire al futuro di piccoli esseri umani che di solito vengono resi più piccoli da un sistema che li conduce nella direzione del sentirsi sbagliati.

...

Mi è stato chiesto

Come funziona?

Il progetto prevede 4 sessioni e può essere applicato sia nella scelta della scuola superiore, che per l’università.
L’esempio descritto di seguito è per la scelta delle scuole superiori, ma può chiaramente essere adattato per la scelta dell’università.
Ogni appuntamento è della durata di 90 minuti e la cadenza è, ove possibile, settimanale.

Di seguito le 4 sessioni:

Sessione 1.
Partecipanti: Solo i genitori
Sessione utile a preparare i genitori all’attività, orientarli verso un obiettivo comune, che permetta loro di avere delle linee guida generali nel supporto della scelta e di supportare il figlio con le giuste leve qualora avesse dei cali di motivazione

Sessione 2.
Partecipanti: Genitori e figlio. 

  • Permettere a genitori e figlio di trovare una direzione comune, favorendo l'ascolto e la comunicazione profonda, mettendo il figlio nella condizione di comprendere a fondo il punto di vista dei genitori e viceversa mettere i genitori nella condizione di conoscere ciò che si cela dietro le resistenze del figlio.
  • Esplorare le attitudini e le resistenze di ognuno, per permettere al figlio di comprendere che anche i genitori hanno vissuto momenti come il suo e che non è strano ciò che sta vivendo.Questo gli permette di creare il terreno fertile dal quale germoglierà la scelta.

Sessione 3
Partecipanti: Il figlio, da solo

  • Riconoscere le proprie qualità come ragazzo in crescita, ed esplorare quelli che in lui evidenzia come limiti ma che se ben veicolati possono diventare una forza utile per raggiungere obiettivi, sogni, certezze.
  • Consolidare autostima e sicurezza, permettendogli di conoscere quali posture del corpo lo fanno sentire sicuro e forte e quali altre lo rallentano, facendolo sentire ancora un bambino piccolo.A questa età i ragazzini necessitano di sentirsi forti, ma molto spesso hanno atteggiamenti da bambini dei quali non si accorgono. Restituirgli questa consapevolezza, gli permette di ascoltare il proprio corpo nelle situazioni importanti e quindi acquisire sicurezza per gestirle al meglio.Sicurezza e autostima sono le risorse necessarie alla fermezza per procedere ad una scelta consapevole della scuola che fa per lui
  • Scegliere con fermezza la scuola che fa per lui

Sessione 4
Partecipanti: Genitori e figlio

  • Il figlio illustrerà ai genitori la propria scelta.
  • Il figlio sperimenterà il senso di responsabilità, un modo funzionale per comunicare ai genitori (INDISPENSABILE LA PRESENZA DI ENTRAMBI), la bellezza di essere accolto ed ascoltato da loro.
  • Implicitamente nutrirà autostima e fiducia in se stesso e nei confronti dei genitori, che lo hanno ascoltato, accolto e supportato in una scelta fondamentale per la sua vita

 
Se proprio non sai da che parte cominciare, scrivimi.

Contattami:
[contact-form-7 id="726" title="Contatti"]

About the author 

Stefano Scialpi

La sua carriera inizia con il progetto Task Force Balcani, per la Presidenza del Consiglio dei ministri ed in Fondazione Eni Enrico Mattei siede al tavolo con Domenico Siniscalco, futuro ministro dell’economia.

Correva l'anno 1999.

Da pioniere della comunicazione web, diventa in breve Project Manager e docente di neo laureati dell’Università Cattolica di Milano.

Nel 2002 si appassiona dello sviluppo delle potenzialità umane, da corsista ammira i suoi formatori e scopre una vocazione spontanea nei confronti della loro professione.

Nei 5 anni a Torino lavora su progetti ad alto impatto di UEFA, FIFA, NBC e rientrato a Milano collabora con Sky.

Nel 2007 la passione per l’insegnamento, le risposte negative della vita e la nascita della figlia lo spingono a riconsiderare le sue priorità e a sviluppare ciò che più lo appassiona: frequenta il triennio in pedagogia Steineriana e la scuola di Coaching, trovando la sua dimensione presso AsterysLab, di Giovanna D’Alessio e Pier Paolo Colasanti, pionieri del coaching in italia nel primo decennio del nuovo millennio.

Diventa Coach APCM nel 2011, sposando il modello ICF - International Coaching Federation.

Lavora per più di dieci anni come coach, attualmente prevalentemente nell’ambito Business, in progetti a largo respiro in multinazionali e Sport, con particolare dedizione ai calciatori professionisti.

Consegue la certificazione Mental Coaching che gli consegna il patentino CONI.

È autore di un romanzo dedicato alla crescita personale, Padre Figlio e Spirito Tanto e di un saggio che vuole portare luce su nuove chiavi di lettura relative all’inconscio, Il Manifesto dell’Inconscio.

Dal 2023 è Project Manager di FORMA-X, azienda con la quale sviluppa un modello di crescita personale e professionale innovativo nel quale l'individuo ed il team possono riorganizzare se stessi attraverso la ridefinizione dell'approccio mentale, emotivo, comportamentale e delle risorse interiori al singolo ed al gruppo

Iscriviti alla Newsletter!

Per favore conferma
>