Nel 1948 Orwell scriveva 1984.
C’è chi dice che fu profetico.
Io mi chiedo..
E se fosse stato proprio lui a gettare il seme del futuro che verrà?
Basta conoscere un minimo l’inconscio e la sua amplificazione nell’inconscio collettivo per riuscire a scorgere nel suo gesto l’embrione di una realtà che sarebbe prima o dopo successa, se il libro avesse avuto una cassa di risonanza significativa.
La cruda ed incredibile, fino a poco tempo fa, realtà descritta nel romanzo, scuote e non poco i paradigmi consci, creando uno squarcio significativo nello spazio delle emozioni.
In alcuni tratti il racconto risulta soffocante, in altri angosciante, per non dire terrificante.
Queste emozioni, covate durante la lettura da una popolazione inconsapevole, possono finire per creare una forma pensiero globale che nutre, giorno dopo giorno la creazione sul campo tridimensionale di ciò che risultava fiabesco nel mondo e quasi impensabile nella realtà del pre-covid.
Quasi 70 anni possono essere sufficienti per materializzare qualsiasi cosa, se si pensa cosa possiamo considerare come datato oggi ( ad esempio un cellulare con i tasti) mentre sembrava una chimera 70 anni fa.
Marconi fu internato dai suoi amici, considerato pazzo, perché disse che aveva scoperto come far passare informazioni attraverso l’aria.
Quindi perché può risultare impensabile l’assunto che Orwell, invece che profetico sia stato progettista?
Non ho idea di quanto possa esserlo stato consapevolmente, di certo è significativo il periodo, subito dopo essere usciti dal peggiore incubo dittatoriale esce un libro la cui trama finisce per far apparire la dittatura una passeggiata di salute.
Come se una forza invisibile armasse Orwel di parole utili a preparare la prossima prigione.
Perchè e ovvio, oramai ai più attenti, che ogni realtà è creata dal nostro inconscio profondo.
Quindi, se il nostro inconscio collettivo ha da decenni memorizzato l’immagine del mondo di Orwell ed oggi quella che chiamiamo realtà ne produce embrioni molto simili …
Chi è il mandante ?
Noi?
La fantasia di Orwel?
Il Fratello Maggiore? (Big Brother significa fratello maggiore, non grande fratello)
Ai posteri l’ardua sentenza.
Stefano Scialpi