Novembre 3, 2020

Ognuno di noi, sin da bambino, rinuncia gradualmente a sé stesso, a vantaggio di educazioni violente e persuasive inflitte dalle persone che identifichiamo inconsapevolmente come degli eroi.

Loro sono gli eroi.
Io devo diventare come loro.

Ogni passo diventa una rinuncia del nostro essere, a vantaggio della collezione degli esseri che ci soffocano accanto.

Ci privano della nostra essenza gradualmente, poiché quando erano bambini lo hanno ricevuto loro stessi, come marchio inconfutabile.

Il bambino, il figlio in realtà, unica specie sulla terra capace di un amore smisurato ed incrollabile nei confronti del genitore aguzzino, esegue, emula, imita, ripete.



Ripete, sempre, ripete.

Ripete ciò che riceve e ciò da cui fugge.

Ad ogni modo, essendo la radice al di fuori di sé, è una ripetizione oscura, che cancella sempre di più la luce.

Solo genitori in crescita interiormente, che hanno compreso come essere ogni giorno meglio del giorno prima, possono essere davvero nutrienti per un figlio e possono offrirgli ciò di cui ha davvero bisogno: l’attitudine alla crescita, la costante ricerca della propria luce.

L’alternativa, che tutti abbiamo ricevuto, si chiama oscurità.

Dentro di noi, quindi, l’oscurità la fa da padrone, a braccetto della sofferenza.

È per questo che hanno avuto successo dittatori come Hitler.

Nutriti dalla stessa oscura vibrazione, diventano fedeli discepoli, perché richiamati alle origini, laddove il papà padrone comandava e tu figlio eseguivi.

In altre parole, laddove la tua luce veniva risucchiata dall’oscurità.

Ed ecco ripetersi, in una popolazione immatura ed infantile, la storia dell’adulto bambino che sente il richiamo al nido ed esegue tutto ciò che l’oscurità gli comanda.

Lo fa perché ne ha bisogno, lo fa perché lo riporta a quando era luce, bambino, di fronte ai suoi eroi.

Non importa se ciò che fa è dannoso, per lui è casa.

E casa, il senso di sentirsi al sicuro, vince su tutto.

Ecco perché il popolo si muove addormentato verso l’oscurità.
È il suo ritorno a casa.

Questo continuerà ad accadere fino a quando genitori di luce non creeranno intere comunità di bambini nutriti dalla crescita e non dal controllo.

E non dall’oscurità.

Stefano Scialpi

About the author 

Stefano Scialpi

La sua carriera inizia con il progetto Task Force Balcani, per la Presidenza del Consiglio dei ministri ed in Fondazione Eni Enrico Mattei siede al tavolo con Domenico Siniscalco, futuro ministro dell’economia.

Correva l'anno 1999.

Da pioniere della comunicazione web, diventa in breve Project Manager e docente di neo laureati dell’Università Cattolica di Milano.

Nel 2002 si appassiona dello sviluppo delle potenzialità umane, da corsista ammira i suoi formatori e scopre una vocazione spontanea nei confronti della loro professione.

Nei 5 anni a Torino lavora su progetti ad alto impatto di UEFA, FIFA, NBC e rientrato a Milano collabora con Sky.

Nel 2007 la passione per l’insegnamento, le risposte negative della vita e la nascita della figlia lo spingono a riconsiderare le sue priorità e a sviluppare ciò che più lo appassiona: frequenta il triennio in pedagogia Steineriana e la scuola di Coaching, trovando la sua dimensione presso AsterysLab, di Giovanna D’Alessio e Pier Paolo Colasanti, pionieri del coaching in italia nel primo decennio del nuovo millennio.

Diventa Coach APCM nel 2011, sposando il modello ICF - International Coaching Federation.

Lavora per più di dieci anni come coach, attualmente prevalentemente nell’ambito Business, in progetti a largo respiro in multinazionali e Sport, con particolare dedizione ai calciatori professionisti.

Consegue la certificazione Mental Coaching che gli consegna il patentino CONI.

È autore di un romanzo dedicato alla crescita personale, Padre Figlio e Spirito Tanto e di un saggio che vuole portare luce su nuove chiavi di lettura relative all’inconscio, Il Manifesto dell’Inconscio.

Dal 2023 è Project Manager di FORMA-X, azienda con la quale sviluppa un modello di crescita personale e professionale innovativo nel quale l'individuo ed il team possono riorganizzare se stessi attraverso la ridefinizione dell'approccio mentale, emotivo, comportamentale e delle risorse interiori al singolo ed al gruppo

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