Inizio con una frase zen, che spesso ho deriso.
Oggi la utilizzo con cognizione di causa:
“Siamo esseri di luce”
Ebbene si, grazie ai biofotoni…
“Tutti gli esseri viventi, animali, piante, batteri ed esseri umani, emettono luce. I biofotoni sono i quanti (minuscoli concentrati di energia) di luce che irradiamo e che hanno un ruolo decisivo nell’evoluzione dell’attività bioelettrica del cervello…”
Detto questo, immagina di essere una stella, tipo il sole, posizionata ovunque e quandunque nel cielo eterno.
Sappiamo che la sua luce ci raggiunge, nel caso del sole, 8 minuti dopo essere nata.
Cioè noi vediamo il passato del sole.
Possiamo dire che ne vediamo la costante reincarnazione.
Seguimi quindi.
C’è chi appunto, sostiene, che stiamo vivendo una delle innumerevoli vite su questo pianeta.
Mediante reincarnazione.
La mia teoria del calar della sera, invece, ti invita a riflettere sulla reciprocità dei tuoi biofotoni.
Sappiamo anche che utilizziamo meno del 10% delle potenzialità del nostro cervello.
Sappiamo anche che ci sono umani capaci di cose che definiremmo “fuori dal comune”, quasi fantascienza.
Praticamente tutto quello che facciamo oggi, nel quotidiano, 100 anni fa sarebbe stata considerata fantascienza.
Lo stesso Edison fu internato e considerato pazzo perché sosteneva che c’era qualcosa, nell’aria, che poteva condurre la voce, le immagini, i… Video :).
Insomma, tutto è relativo all’epoca in cui ci troviamo.
Biofotoni quindi.
Il sole impiega 8 minuti per arrivare a noi.
Le stelle chissà quanto.
Quindi, tu che sei stato su questo pianeta 2000, 3000, 10000 anni fa, hai proiettato per una sessantina di anni almeno luce nel cosmo.
Una luce costante, ricca, forte, vitale.
Una luce che ha creato un riverbero.
Un riverbero che ha subito i condizionamenti del tempo, le interferenze della storia, l’influenza dei biofotoni che dagli altri umani riverberavano nel cosmo.
Così facendo hai permesso al te stesso del futuro di essere visto, di nuovo, dopo un tot di anni, con le dovute modificazioni del caso.
Per questo motivo ti ritrovi a rivivere condizioni già vissute, a ricreare vissuti già illuminati.
Tu sei il riverbero del te stesso di ogni epoca.
Non sei mai morto, ti ri-illumini allo stesso modo del passato, ricreato come un ologramma spazio-temporale che se ne frega di tutto quello che succede, lui continua a riverberare, finché la forza del cosmo lo nutre.
È questo il motivo per il quale l’umanità si accartoccia costantemente su se stessa, ripetendo storicamente le stesse gesta, modificando solo le modalità (prendiamo ad esempio il ripetersi periodico della persecuzione fra simili: strage nativi americani – inquisizione – olocausto).
Siamo il riverbero del nostro sé.
Che illumina e si illumina.
Il tuo compito è quello di proteggere la tua luce.
Il tuo compito è quello di scoprire cosa questo significa.
Stefano Scialpi