Guerriera

Febbraio 24, 2021

LA STANCHEZZA DATA DAL PROCESSO DI GUARIGIONE

Spesso i miei allievi vivono momenti di stanchezza, di fatica, di amplificazione della sofferenza.

Mi scrivono, allora, preoccupati dal timore di tornare indietro, di ritrovarsi di nuovo all'inizio.

In realtà questa fase è indispensabile al cambiamento.

È la stanchezza del pulcino che rompe il guscio dell'uovo, della farfalla che sorge dal bruco, del serpente che abbandona la vecchia muta.

Il sistema per intero fa di tutto per ribellarsi all'ultimo step del cambiamento perché nel suo star male aveva trovato un equilibrio affidabile, dato dal tempo e dalla sicurezza cui il malessere lo sotteneva.

Il corpo fisico quindi, che è l'ultimo a manifestare le ferite dell'anima, è anche l'ultimo ad adeguarsi ai cambiamenti interiori.

Questi momenti, quindi, che possono anche durare giorni, se non settimane, vanno vissuti con estrema fiducia, a tratti con fede nei confronti della destinazione che, certamente, si sta avvicinando.

È l'ultimo passo, che se fatto come descritto porta alla consacrazione.

Se invece il timore vince sul coraggio, le gesta possono condurre al disagio ed alla sconfitta con demerito, a conferma di quanto il pessimismo perpetrato fino a quel momento sia in grado di ingabbiare anche le menti più attente.

ATTENZIONE, perché c'è anche un altro tipo di stanchezza e colpisce coloro che si aggrappano al passato ed alla sofferenza, facendo prevalere il dubbio.
Questo stato meschino è tipico del perdente, di colui cioè che ha sempre una scusa pronta pur di non prendersi la vita che aspetta da una vita.

Appare contraddittorio, ma è invece profondamente coerente in chi fa del lamento la sua arma più forte per ottenere attenzione e falsa compassione.

Ad ogni modo, chi si dà da fare deve sempre ricordare che ad un passo in avanti ne corrispondono 4 indietro.

Abbi fede, la vittoria può essere dietro l'angolo.

A volte, girare l'angolo, richiede tempo, fiducia, fede.

Stefano Scialpi

About the author 

Stefano Scialpi

La sua carriera inizia con il progetto Task Force Balcani, per la Presidenza del Consiglio dei ministri ed in Fondazione Eni Enrico Mattei siede al tavolo con Domenico Siniscalco, futuro ministro dell’economia.

Correva l'anno 1999.

Da pioniere della comunicazione web, diventa in breve Project Manager e docente di neo laureati dell’Università Cattolica di Milano.

Nel 2002 si appassiona dello sviluppo delle potenzialità umane, da corsista ammira i suoi formatori e scopre una vocazione spontanea nei confronti della loro professione.

Nei 5 anni a Torino lavora su progetti ad alto impatto di UEFA, FIFA, NBC e rientrato a Milano collabora con Sky.

Nel 2007 la passione per l’insegnamento, le risposte negative della vita e la nascita della figlia lo spingono a riconsiderare le sue priorità e a sviluppare ciò che più lo appassiona: frequenta il triennio in pedagogia Steineriana e la scuola di Coaching, trovando la sua dimensione presso AsterysLab, di Giovanna D’Alessio e Pier Paolo Colasanti, pionieri del coaching in italia nel primo decennio del nuovo millennio.

Diventa Coach APCM nel 2011, sposando il modello ICF - International Coaching Federation.

Lavora per più di dieci anni come coach, attualmente prevalentemente nell’ambito Business, in progetti a largo respiro in multinazionali e Sport, con particolare dedizione ai calciatori professionisti.

Consegue la certificazione Mental Coaching che gli consegna il patentino CONI.

È autore di un romanzo dedicato alla crescita personale, Padre Figlio e Spirito Tanto e di un saggio che vuole portare luce su nuove chiavi di lettura relative all’inconscio, Il Manifesto dell’Inconscio.

Dal 2023 è Project Manager di FORMA-X, azienda con la quale sviluppa un modello di crescita personale e professionale innovativo nel quale l'individuo ed il team possono riorganizzare se stessi attraverso la ridefinizione dell'approccio mentale, emotivo, comportamentale e delle risorse interiori al singolo ed al gruppo

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