“Devi amarti”
“Solo tu puoi colmare i tuoi vuoti”
Vanno per la maggiore questi consigli per l’uso, pronunciati da pseudo professionisti della terapia e del benessere profondo dell’individuo.
Sono visti come conquiste di percorsi magari psicoterapici pluriennali, che lasciano il percorrente con due risposte che sembrano essere la soluzione ma che sono il tradimento più infimo che un umano possa condurre a se stesso.
Quindi se sentite terapeuti pronunciare queste frasi, correte via a gambe levate, poichè non sanno ciò che dicono e vi stanno propinando la frase celebre che non conduce a nulla, se non a frustrazione ed altri innumerevoli mesi di terapia inutile.
Procediamo per gradi:
Devi amarti
Chi pronuncia questa frase non sa minimamente cosa significhi e se la pronuncia non ha mai cominciato ad amare se stesso.
Una nuova studentessa dopo 1 anno e mezzo di terapia da uno psicoterapeuta, conclude con questa frase “devo amarmi di più”.
È bastata una sessione per avere ciò che realmente serve, in risposta ad una frase così roboante ma vuota.
Il tema quindi non è il DEVI AMARTI, ma il “IN CHE MODO IO MI SENTO AMATA?”.
Tanto semplice quanto altisonante, poichè è lì che comincia la guarigione poichè nessuno sa rispondere!
Cioè ovviamente nessuno che non sia venuto a fare le sessioni dal sottoscritto, poichè chi fa il nostro master è facile che ne esca fidanzato, se era single.
Da questa domanda inizia l’avventura.
Punto 2:
“Solo tu puoi colmare i tuoi vuoti”
Inteso che soltanto noi, da soli, possiamo colmare le nostre mancanze.
FALSO!!!
Chi lo dice è ancora colmo di vuoti.
L’ IO di un essere umano è in grado di svilupparsi solo grazie alla presenza di un altro IO nel quale rispecchiarsi (Neuroni specchio) .
Senza un altro IO , non sapremmo di esistere.
Di conseguenza per colmare i vuoti è assolutamente necessario l’altro, ma ovviamente va utilizzato in maniera funzionale alla guarigione che va portata.
Se la ferita è causata da un vuoto paterno, intanto sarebbe il caso rivolgersi ad un professionista uomo.
Dopodichè sarebbe il caso verificare se lui stesso ha riconosciuto in sè e trasceso i suoi complessi edipici e/o elettrici.
Chiaramente difficile, ma basterebbe semplificare osservando se questa persona ha ottenuto nella sua vita ciò che tu desideri.
Dopodichè deve portarti ad agire e a costruire nuovi rapporti con l’altro, passando attraverso la costruzione rinnovata del legame genitoriale, affinchè venga trasformato in un rapporto adulto adulto, sciolto il legame e salutato il figlio che continua a comandare la vita dal vuoto e non dal pieno.
Insomma, se ti sembra altri complicato, vieni a suonare alla porta, noi lo facciamo quotidianamente ed insegnamo anche ad altri terapeuti in che modo poter governare queste dinamiche.
In primis nella loro vita, altrimenti non potrebbero autenticamente aiutare il prossimo.
Stefano Scialpi
#ascuoladiconsapevolezza
Gennaio 15, 2022