Giugno 16, 2022

I SANITARI ABBANDONATI

Di te, chi si occupa?

È questa la domanda che ho fatto ad un chirurgo straordinario, divenuto poi mio cliente, qualche mese fa.

Mi ha risposto con sguardo sconsolato, dall’alto della sua fama.
In quel frangente, risultava profondamente vulnerabile.

L’ho abbracciato forte e tenuto fra le mie braccia per qualche secondo, come si fa con un bambino indifeso, poiché dentro di noi, quando abbiamo dato tutto, è il bambino indifeso che va curato, non l’adulto invincibile.

Li chiamavano eroi, ma chi si è occupato di loro?

Quando una persona si prodiga per la vita degli altri, mette al servizio del prossimo le proprie forze fisiche, mentali, emotive e, soprattutto, spirituali.

In un processo di dare costante, ciò che viene svuotato profondamente è lo spirito, sorgente di fiducia, autostima, calore umano, gentilezza, amore puro.

Quindi se non si procede con una chiara e definita opera di profondo nutrimento di questo spazio, a nulla serviranno euro in più in busta paga o pacche sulle spalle mediatiche.

La deriva sarà totale, gli operatori diverranno i prossimi pazienti.

Il sistema, inoltre, non prevede il chiedere per sé, quindi medici, infermieri, oss ed operatori delle strutture per anziani si prodigano senza fermarsi a ricevere, poiché quel lavoro lo fanno per una spinta interiore che tende a voler curare l’altro, rinunciando a sé stessi.

Serve quindi una presa di posizione dall’alto, dedicata a dare a chi vive nel dare.

Equivale ad una missione di pace, indispensabile dopo 2 anni di dolorosi sacrifici.

Sono anni che porto avanti questo messaggio, inascoltato.

A nulla serve la formazione tecnica di come si imbraccia una siringa o di come si disinfetta una stanza, se chi lo fa non ha più spazio d’amore, nel cuore, perché saturato da un sistema che lo sfrutta.

Apriamo gli occhi e facciamo la cosa giusta.

Occupiamoci di chi si occupa di noi.
Subito.

Stefano Scialpi

About the author 

Stefano Scialpi

La sua carriera inizia con il progetto Task Force Balcani, per la Presidenza del Consiglio dei ministri ed in Fondazione Eni Enrico Mattei siede al tavolo con Domenico Siniscalco, futuro ministro dell’economia.

Correva l'anno 1999.

Da pioniere della comunicazione web, diventa in breve Project Manager e docente di neo laureati dell’Università Cattolica di Milano.

Nel 2002 si appassiona dello sviluppo delle potenzialità umane, da corsista ammira i suoi formatori e scopre una vocazione spontanea nei confronti della loro professione.

Nei 5 anni a Torino lavora su progetti ad alto impatto di UEFA, FIFA, NBC e rientrato a Milano collabora con Sky.

Nel 2007 la passione per l’insegnamento, le risposte negative della vita e la nascita della figlia lo spingono a riconsiderare le sue priorità e a sviluppare ciò che più lo appassiona: frequenta il triennio in pedagogia Steineriana e la scuola di Coaching, trovando la sua dimensione presso AsterysLab, di Giovanna D’Alessio e Pier Paolo Colasanti, pionieri del coaching in italia nel primo decennio del nuovo millennio.

Diventa Coach APCM nel 2011, sposando il modello ICF - International Coaching Federation.

Lavora per più di dieci anni come coach, attualmente prevalentemente nell’ambito Business, in progetti a largo respiro in multinazionali e Sport, con particolare dedizione ai calciatori professionisti.

Consegue la certificazione Mental Coaching che gli consegna il patentino CONI.

È autore di un romanzo dedicato alla crescita personale, Padre Figlio e Spirito Tanto e di un saggio che vuole portare luce su nuove chiavi di lettura relative all’inconscio, Il Manifesto dell’Inconscio.

Dal 2023 è Project Manager di FORMA-X, azienda con la quale sviluppa un modello di crescita personale e professionale innovativo nel quale l'individuo ed il team possono riorganizzare se stessi attraverso la ridefinizione dell'approccio mentale, emotivo, comportamentale e delle risorse interiori al singolo ed al gruppo

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